giovedì 29 marzo 2012

ho fatto la cazzata

è passato l'inverno, quest'anno particolarmente rigido, e io ho fatto la cazzata.

ma prima di raccontarvela vorrei dirvi due o tre cose importanti:
il 17 abbiamo finalmente presentato il nuovo live di Sarah Stride nella mia adorata (mi han detto che ormai posso dire così) stagione musicale al Teatro Binario 7 di Monza dopo aver presentato al Kino di Roma (11 marzo) il primo video che ha avuto il piacere di essere promosso in esclusiva da XL di Repubblica sia web che cartaceo (oh yeah).
lo showcase del disco si terrà il 31 maggio 2012 alla Salumeria della Musica dove non è consigliato mancare, proprio per niente.
ecco il video (regia Francesco Fei, guest Melissa P., prodotto da Federica Masin):


qualche giorno precedente a questi già meravigliosi momenti la mia amica regista Alessandra Damlia Pescetta mi porta la notizia che Sakura, nostro video arte con-tributo dedicato al Giappone e ai fatti di Fukushima, avrebbe partecipato a Made in Japan-l'estetica del fare, mostra sul Giappone (e su Fukushima) ancora in corso alla Triennale di Milano (durerà fino la 1 aprile, correte!!!).
Ecco una bella recensione del lavoro su paperstreet.

E che dire  del sempre crescente entusiasmo che accompagna la Mamud Band  nel suo ormai rituale appuntamento alla Salumeria della Musica.
Sabato ci troverete al PalaPhenomenon di Borgomanero (No) e il 4 maggio ancora in Salumeria.


ed eccoci alla cazzata.
il 9 febbraio era il mio compleanno e ho avuto il piacere di festeggiarlo con un live dell'internazionale trovatori al Biko Club...fino a qui tutto bene:


durante la serata alcuni studenti della Civica Scuola di Cinema di Milano fanno alcune riprese e mi dicono che torneranno il giorno dopo per intervistarmi, e io dico ok, figo ma perchè diavolo e loro mi dicono perchè ce l'ha detto Ira, no non è vero, perchè dobbiamo intervistare un musicista che non si sa bene che cazzo di musica faccia, per un format che ci stiamo inventando a scuola e allora alle 14 domani a casa tua? ok.
minkia alle 14 casa mia era un fottuto delirio di camere, operatori, luci, professoresse, domande, una selva di cavi.
questo è il risultato, devo dire davvero piacevole (grazie ragazzi, grazie Ira):


il punto è che in quei giorni mi è salita un atavica inquietudine, dovuta al mio compleanno, dovuta alle telecamere, che cazzo ne so.
allora chiamo jacopo che voleva fare lo psicologo ma che poi ha pensato bene di fare il percussionista e gli chiedo zio, ma se compro un cajon?
cioè, me lo regali un cajon?
se ti avanza intendo, non il tuo...no eh...
va beh dove lo trovo un cajon coi tempi che corrono? oggi come oggi, dico...
ah da lucky?
così, vado da lucky e lo compro?
ma che cazzo, dammi un maestro, una tradizione, una guida spirituale che mi accompagni sui sentieri del cajon, anni chiuso in un monastero di suonatori di cajon zen birmani a siviglia che mentre suono mi bastonano sulla schiena ma io non sento niente perchè sono asceso allo stato più alto e intenso di satori-cajon...
quanto costa da lucky un cajon?
minkia così tanto?
ah ce n'è anche da 80 euro..beh ci sta.
compro il cajon.
dicevo, la cazzata appunto.
non c'ho capito più niente e non ho potuto resistere alla tentazione, fino a quì orgogliosamente scongiurata, di fare quella cosa nerd che più nerd non si può, di postare dei videini sul tubo di me che suono la chitarra su di me che suono il cajon.
la cosa è costata anche una certa fatica e dedizione (ho addirittura installato final cut, il che non significa che abbia imparato a usarlo) e numerosi scazzi con la mia consorte/convivente (ore di cajon in appartamento, spesso la mattina presto, non le auguro neanche a jacopo, che cmq se lo meriterebbe, bastardo).
ora il cajon giace sul mio terrazzo con un buco sulla tavola frontale dovuto ad un calcione durante l'ultimo scazzo con sarah.
non credo che lo ricomprerò.
fortunatamente avevo finito.
vaffanculo, ormai è fatta ed è giusto che mi esponga al pubblico ludibrio.
ecco a voi i "sette capricci per telecaster e cajon" (da intendersi in senso letterale, non paganiniano, ça va sans dire):

"walter bishop is my bass player"



"j. hillman is dead and j. campbell too"



"camaròn de la isla was my co-pilot"



"turbogolfing is our dharma"



"arjuna was in cecenia with me and peter brook"



"bonzo was my boy friend"



"papa legba was born in pontelongo"

4 commenti:

  1. mah, cazzata.... anche no.
    Bacio
    MG

    RispondiElimina
  2. Che bravo Alberto, mi sembra veramente un'ottima idea quella di fare queste cose così carine ed artistiche tutto da solo! Peccato che il Cajon è andato calciato: accidenti.
    Credo che la Sarah sia stata leggermente eccessiva nel produrre questo risultato di calciare lo strumento (o farti calciare, non si capisce nel racconto). Peccato.
    Conoscendoti, però, mi viene da pensare che tu le debba avere stracciato i coglioni a livelli veramente importanti.
    Ti invito caldamente a portare avanti l'idea attravrso anche altri partner, oramai.
    Chessò... Bonghi, Benji (che ha anche lui la j dentro), consulenti per le telecomunicazioni...
    Un abbraccio, sei sempre il mio prefe.
    Pensa una parolaccia, quella che vuoi, perchè mi hai chiesto di non insultarti con affetto sul blog, ma ci tengo che l'effetto sia raggiunto o immaginato.
    Ollé.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. smettila di telecomunicare e suoniamo.
      quant' sì scem, cavani, 'nnaggia 'a maronn...

      Elimina